Bollire un uovo, coltivare un giardino verticale, produrre il proprio detersivo o assemblare robot. Instructables.com fornisce istruzioni per tutte le esigenze, con spiega-zioni semplici e fotografie. È il trionfo della condivisione e della sperimentazione, che conta su cinque milioni di visitatori al mese
«Qui dentro viviamo tutti una doppia vita. C'è chi fa il medico, l'ingegnere o il biologo, ma poi, di fronte al computer, è disposto a mettere da parte l'identità professio-nale per rivelare le sue passioni nascoste». Niente di pruriginoso, anzi. Per i membri di Instructables.com, le "passioni nascoste" sono hobby ad alto tasso di sperimenta-zione, sfide ingegnose, istruzioni per creare progetti visionari.
Al massimo si può scoprire che l'utente Smoosh, neurologo di New York, è felice di condividere la sua conoscenza su vini, vitigni e pratiche di viticoltura urbana, op-pure che TinaX, web designer, ha messo a punto uno scaldavivande a energia solare da tenere in ufficio.
«I membri di Instructables.com contribuiscono alla crescita del sito mettendo in rete il loro patrimonio culturale - racconta il fondatore, Eric Wilhelm, ingegnere mecca-nico di 32 anni con un dottorato al Mit di Boston -. Per farlo, abbiamo un paio di regole: i progetti devono essere accompagnati da spiegazioni semplici e da foto step by step. Ormai nel nostro database contiamo più di trentamila tutorial, dall'uncinetto al risparmio energetico».
Oggi, con cinque milioni di visitatori unici al mese, Instructables.com è considerato la bibbia del movimento do-it-yourself. Il sito ospita di tutto. Dalle regole per bollire un uovo ai protocolli per assemblare un robot, costruire un giardino verticale o realizzare da soli il proprio detersivo in polvere.
Il movimento affonda le sue radici negli anni Settanta: all'epoca lo slogan do-it-yourself (fattelo da solo) si riferiva all'autoproduzione come all'unico strumento per libe-rarsi dal mercato di massa. «Anche noi crediamo nei circuiti indipendenti e nella possibilità di creare un'alternativa economica - spiega Wilhelm -. Ma, a differenza di quanto si sosteneva negli anni Settanta, pensiamo che sia già stato prodotto fin troppo. Ora potremmo concentrarci a migliorare ciò che esiste già. Senza ulteriori sprechi. Si tratta di cercare soluzioni inedite, fabbricando meno e meglio».
Un tipico ragionamento da Instructables? «Beh, di solito parto da un desiderio, tipo "vorrei usare energia pulita per ricaricare il cellulare" - riflette il fondatore del sito -. Poi, se scopro che quel che cerco non esiste, inizio a studiare. Faccio dei tentativi. Alla fine creo un prototipo e lo condivido con gli altri».
E così, mentre l'idealismo degli anni hippy cede il passo a un nuovo pragmatismo etico, Eric Wilhelm entra nel gotha dei giovani imprenditori che legano il successo economico alla responsabilità sociale. «Di recente un'azienda di giocattoli ci ha chiesto di commercializzare un modello che ha visto sul nostro sito. Noi abbiamo rifiutato. Non siamo interessati a questo tipo di operazioni».
«Quando ho aperto Instructables - continua Eric - volevo dare vita a una casa delle idee in costante aggiornamento. Uno spazio libero, basato sullo scambio di conte-nuti. Credo che l'impollinazione culturale possa avvenire solo in un clima di apertura e di abbattimento delle barriere. Per noi non esistono gerarchie o differenze fra le di-scipline. Io posso sapere tutto sui biscotti al cioccolato ed essere un esperto di nanotecnologie. Qui ho la possibilità di parlare di entrambe le cose».
Secondo Wilhelm si tratta di scorrazzare liberamente fra una materia e l'altra. Entrare nei diversi ambiti della conoscenza, curiosare, rubare, depredare e poi ricombi-nare le informazioni in modo nuovo. «Le idee geniali nascono per caso, da sempre. Ma oggi abbiamo la fortuna di avere tutto a portata di mouse».
Per prevenire i rischi di un "cortocircuito esistenziale" (ovvero che la vita virtuale prenda il netto sopravvento su quella reale), Instructables organizza anche degli eventi dal vivo. «Qualche volta, ci fa piacere uscire dalla rete e incontrare persone in carne e ossa. Per questo, abbiamo introdotto le Instructables Build Night». Le serate sono una via di mezzo tra una festa, un laboratorio di scienze della scuola media e un happening artistico. Al centro dell'evento ci sono gli "show and tell" dei progetti selezionati. «Di solito, mettiamo un avviso sul sito. Sveliamo il tema della serata e chiediamo agli utenti di mandarci qualche idea». Così, ad esempio, se l'argomento è Halloween, il palco si anima di figure eterogenee, dall'inventore di zucche musicali all'etologo pronto a dispensare consigli su come accudire gatti neri, ragni e pipistrelli. Nel frattempo il pubblico prende appunti o chiede delucidazioni. Alla fine dello spettacolo ci sono musica e pizza per tutti.
Oggi questo genere di eventi si sta diffondendo un po' dappertutto. I gruppi si organizzano da soli, dentro e fuori dalla Rete, e lanciano nuove modalità di confronto. «So-no incontri simili ai grandi festival delle idee, ma meno patinati, meno ufficiali» spiega Julià Carboneras, curatore di Nerdference, la conferenza sulle tecnologie Diy che si è svolta all'interno di Offf, il festival della creazione digitale di Barcellona.
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